Abbazie

in Umbria

Abbazie


L’area Eugubino- Gualdese pullula di magnifiche Abbazie ed Eremi , luoghi di ascesi da cui si irradiò la mistica del Medioevo. Nelle immediata vicinanze del Camping Rio verde, nei pressi di Scheggia e Pascelupo, sorge l’ Abbazia di Santa Croce di Fonte Avellana. Sulle pendici del Monte Catria, in mezzo ad un magnifico bosco di Noccioli (Corylus Avellana) dai quali prende il nome, gioiello dell’Appennino Umbro Marchigiano.

Incredibile opera di Architettura, che si manifesta soprattutto nello Scriptorium costruito in modo che i monaci amanuensi avessero sempre disponibile la luce del sole. Dante Alighieri (che sostò a Fonte Avellana nel 1311) la cita nel Paradiso elogiando San Pier Damiani che ne fu Priore dal 1043 al 1057. Fondata nel 1014 da San Romualdo il complesso composto da eremo e monastero ha attraversato 1000 anni di storia, comprese le soppressioni nel 1810 (Napoleone) e nel 1866 (Regno d'Italia).

Fonte Avellana divenne abbazia nel 1325 e successivamente nel 1392 commenda. In quegli anni era la casa madre degli Avellaniti una congregazione autonoma. Nel 1569 gli Avellaniti furono soppressi (direi meglio assorbiti) e Fonte Avellana passò alla Congregazione Camaldolese. Successivamente nel 1610 passò alla Congregazione Cenobitica Camaldolese di San Michele di Murano e nel 1935 nuovamente ai Monaci Eremiti Camaldolesi che tuttora lo gestiscono. All’ Abate Don Gregorio Vitali si deve l'appartamento abbaziale, il refettorio e la realizzazione dell'Accademia scientifica dei Pulcini.
La biblioteca antica fu invece voluta dall’ Abate Don Giacinto Boni. Si deve invece Abate Don Aurelio Guidotti la ricostruzione del refettorio Don Alfonso Pollini si dedico’ alla realizzazione dell'organo.

Nei pressi di Pascelupo anche le Abbazie di Sitria, dove in estate di svolgono concerti per la sua acustica eccezionale, e l’Abbazia di Sant’Emiliano in Congiuntoli, un tempo sede di una grande Commenda Templare.

L’Eremo del Monte Cucco, dedicato a San Girolamo, incastonato nelle rocce è sede di un ordine di clausura. Questo ne rende rara la possibilità di visite.

Abbazia di San Bartolomeo di Camporeggiano, nei pressi di Gubbio. Nel 1058 un gruppo di monaci (anche abili muratori) si trasferì nel nascente nuovo monastero, con un seguito di maestranze. Essi si prodigarono per migliorare il borgo: costruirono un ponte sull'Assino, ingrandirono un molino ed una fornace, fondarono una vetreria, aprirono un ospedale per i pellegrini.
Giovanni Gabrielli, fratello di Rodolfo e antico proprietario dei luoghi, fattosi monaco a Fonte Avellana, vi tornò come abate: i suoi possedimenti si estesero alle vicine Montone, Umbertide e Città di Castello.

Su richiesta di Rodolfo Gabrielli, nel frattempo nominato vescovo di Gubbio, il papa Alessandro II sottrasse nel 1063 l'abbazia alla giurisdizione episcopale eugubina, e la pose sotto la diretta protezione della Santa Sede. Fino all'inizio del XVIII secolo vi stanziarono gli olivetani, dopo che l'originale gruppo di monaci, dipendenti da Fonte Avellana, venne sciolto nel 1417, mentre poi passò al monastero benedettino di San Pietro di Gubbio.

Abbazia di Montecorona: vicino ad Umbertide. L´antica cripta seminterrata è di notevole valore artistico, storico e culturale. La chiesa superiore, a tre navate, fu consacrata nel 1105 e conserva resti di affreschi ed un coro ligneo di buona fattura. Interessante il campanile a pianta ottagonale e circolare, forse anticamente torre di difesa, con l´orologio recentemente restaurato.